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erano ferme carrozze, furgoni, gruppi di attendenti e sentinelle. Lì vi aveva preso alloggio il comandante in capo. Ma, nel momento in cui arrivò Pierre, egli non c'era e non c'era quasi nessuno dello stato maggiore. Tutti erano alla funzione religiosa. Pierre proseguì in avanti, verso Gorki.   
   Giunto all'estremità della salita, all'entrata della piccola via del villaggio, Pierre vide per la prima volta i contadini delle milizie con la croce sui berretti e le camicie bianche, che con un gran vocio e fra grandi risate, eccitati e sudati, lavoravano a destra della strada su un enorme tumulo di terra ricoperto d'erba. Alcuni scavavano con le pale il monte; altri passando su tavole, portavano via la terra dentro carriole; altri ancora stavano lì in piedi senza far nulla.   
   Due ufficiali erano in piedi sul tumulo e impartivano ordini. Vedendo quei contadini, che evidentemente si divertivano della loro condizione militare, per essi ancora nuova, Pierre si ricordò di nuovo dei feriti incontrati a Možajsk, e allora comprese chiaramente che cosa intendeva dire il soldato con le parole: vogliono darci dentro con tutto il popolo. La vista di quei contadini barbuti che lavoravano sul campo di battaglia, con i loro strani, goffi stivaloni, il collo sudato, e qualcuno con il colletto della camicia sbottonato e aperto di sbieco, che lasciava scorgere le ossa abbronzate delle clavicole, fece sentire a Pierre più profondamente di tutto quello che aveva visto e udito sino allora il carattere di solennità e l'importanza di quel momento.   
   

   Capitolo XXI   

   
   Pierre scese dalla carrozza e, passando davanti ai militi che

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