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che ha scritto contro Gerakov: "Sarai maestro alla scuola militare..." Dilli, dilli,» esclamò Kutuzov, visibilmente intenzionato a ridere.   
   Kajsarov li declamò... Kutuzov, sorridendo, dondolava la testa al ritmo dei versi.   
   Quando Pierre si fu allontanato da Kutuzov, Dolochov, muovendogli incontro, lo prese per la mano.   
   «Sono molto contento d'incontrarvi qui, conte,» gli disse ad alta voce e senza sentirsi imbarazzato, dalla presenza di estranei, con una risolutezza e una solennità tutte particolari. «Alla vigilia di una giornata in cui Dio sa chi di noi sia destinato a restare fra i vivi, sono felice dell'occasione di potervi dire che mi rammarico dei malintesi che ci sono stati fra noi e che desidererei che voi non aveste nessun rancore nei miei confronti. Vi prego di perdonarmi.»   
   Pierre guardava Dolochov sorridendo e senza sapere che cosa dirgli. Dolochov, con le lacrime agli occhi, lo abbracciò e lo baciò.   
   Boris disse qualche parola al suo generale e il conte Bennigsen si rivolse a Pierre e lo invitò ad andare insieme con lui lungo la linea del fronte.   
   «A voi interesserà,» gli disse.   
   «Sì, mi interesserà molto,» disse Pierre.   
   Mezz'ora più tardi Kutuzov ripartì per Tatarinovo e Bennigsen, con il suo seguito di cui faceva parte anche Pierre, si avviò alla volta del fronte.   
   

   Capitolo XXIII   

   
   Da Gorki Bennigsen scese lungo la strada maestra fino al punto che

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