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trovare Pierre per faccende che dovevano essere decise da lui. Pierre non ne capiva niente, non se ne interessava, e a tutte le domande rispondeva soltanto per sbarazzarsi di quella gente. Finalmente, rimasto solo, aprì e lesse la lettera della moglie.   
   «Loro, i soldati della batteria, il principe Andrej ucciso... il vecchio... La semplicità è l'obbedienza di Dio. Bisogna soffrire... il significato di tutto... bisogna mettere d'accordo... mia moglie si sposa. Bisogna dimenticare e capire...» E, avvicinandosi al letto, vi si buttò sopra senza spogliarsi e si addormentò immediatamente.   
   Quando si svegliò la mattina dopo, il maggiordomo venne a riferirgli che un funzionario era venuto da parte del conte Rastopèin per sapere se il conte Bezuchov fosse già partito o stesse partendo.   
   Una decina di persone d'ogni genere, che avevano bisogno di vedere Pierre, lo aspettavano in salotto. Pierre si vestì in fretta e, invece di andare da coloro che lo aspettavano, infilò la scala di servizio e di là uscì dal portone.   
   Da quel momento, e sino alla fine del saccheggio di Mosca, nessuno dei familiari di casa Bezuchov, malgrado tutte le ricerche, vide più Pierre né seppe dove si trovasse.   
   

   Capitolo XII   

   
   I Rostov rimasero in città fino al 1° settembre, ossia fino alla vigilia dell'entrata del nemico in Mosca.   
   Da che Petja, entrato nel reggimento dei cosacchi di Obolenskij, era partito per Belaja Cerkov', dove si formava il suo reggimento, la contessa era in preda a terribili timori. Il pensiero che tutt'e due i suoi figli

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