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della morte.   
   

   PARTE SECONDA Capitolo I   

   
   All'intelletto umano, le cause dei fenomeni sono inaccessibili nella loro totalità. Ma il bisogno di ricercare le cause è insito nell'anima dell'uomo. E l'intelletto umano, non riuscendo a entrare nell'infinità e nella complessità delle condizioni dei fenomeni, ciascuna delle quali, presa a sé, può apparire una causa, si aggrappa al primo e più accessibile punto di riferimento e dice: ecco la causa. Negli eventi storici (dove l'oggetto dell'osservazione sono le azioni umane) il punto di riferimento originario è la volontà degli uomini; poi viene la volontà degli uomini che hanno una posizione storicamente preminente, gli eroi della storia. Ma basta penetrare nell'essenza di un qualsiasi evento storico, vale a dire nell'attività dell'intera massa di uomini che hanno partecipato all'evento, per convincersi che la volontà dell'eroe della storia non solo non dirige le azioni delle masse, ma è essa stessa costantemente diretta. Può sembrare che interpretare in un modo o nell'altro il significato di un evento storico sia una questione senza importanza. Ma tra chi afferma che i popoli d'Occidente andarono verso Oriente perché Napoleone aveva voluto così, e chi afferma che questo è avvenuto perché doveva avvenire, c'è la stessa differenza che c'era un tempo fra chi sosteneva che la Terra sta ferma e i pianeti si muovono intorno ad essa e chi diceva invece di non sapere su che si regga la Terra ma d'esser certo che esistono leggi che governano tanto il suo movimento quanto quello degli altri pianeti. Le cause di un evento storico non esistono né possono esistere, fatta eccezione per la causa unica di tutte le cause. Esistono, tuttavia, leggi

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