Ma egli diceva loro, traendo dalla sua saggezza senile ciò che essi potevano capire, diceva loro del ponte d'oro del proverbio, ed essi ridevano di lui, lo calunniavano, si agitavano e si infuriavano e facevano i coraggiosi sulla belva in agonia.
Sotto Vjaz'ma, Ermolov, Miloradoviè, Platov e altri, trovandosi nelle vicinanze dei francesi, non seppero trattenersi dal desiderio di tagliar fuori e sbaragliare due corpi d'armata francesi. Informando Kutuzov della loro intenzione, invece di un rapporto gli inviarono in una busta un foglio di carta bianca.
E per quanto Kutuzov cercasse di trattenere le truppe, le nostre truppe attaccavano, sforzandosi di sbarrare la strada al nemico. Si racconta che i reggimenti di fanteria andavano all'assalto a suon di musica e al rullo dei tamburi, e uccidevano e perdevano migliaia di uomini.
Ma quanto a tagliare la strada, non la tagliarono a nessuno e nemmeno sbaragliarono nessuno. E l'esercito francese, reso più compatto dal pericolo, proseguì, disgregandosi via via, nel suo disastroso cammino verso Smolensk.
PARTE TERZA Capitolo I
La battaglia di Borodino, con la successiva occupazione di Mosca e la fuga dei francesi, senza nuove battaglie, è uno dei più istruttivi fenomeni della storia.
Tutti gli storici concordano sul fatto che l'attività esterna degli Stati e dei popoli, nei loro scontri reciproci, si manifesta con le guerre; che la forza politica degli Stati e dei popoli dipende direttamente dai maggiori o minori successi militari riportati.