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marito, «come tu non veda l'incanto di questa creaturina.»   
   «Non lo capisco, non mi è possibile,» disse Nikolaj, guardando freddamente il bambino. «Un pezzo di carne. Andiamo Pierre.»   
   «L'essenziale è che è un padre così affettuoso,» disse la contessa Mar'ja per giustificare suo marito, «però solo quando cominciano ad avere un anno o poco più...»   
   «No, Pierre invece li culla benissimo,» disse Nataša, «dice che ha la mano fatta su misura per il culetto dei bambini. Guardate!»   
   «Già, ma non solo per questo!» disse Pierre scoppiando a ridere e passando il bambino alla njanja.   
   

   Capitolo XII   

   
   Come in ogni vera famiglia, nella casa di Lysye Gory convivevano alcuni mondi completamente diversi fra loro che, mantenendo ciascuno la propria individualità e facendosi reciproche concessioni, si fondevano in un tutto armonioso. Ogni avvenimento che si verificava nella casa era ugualmente lieto o triste o importante per tutti quei mondi; ma ognuno di quei mondi aveva ragioni sue, indipendenti dagli altri, di rallegrarsi o rattristarsi di ogni avvenimento.   
   Così, l'arrivo di Pierre era stato un avvenimento lieto e importante e come tale si era riflesso su tutti.   
   I servitori, che sono i più sicuri giudici dei padroni, giacché non giudicano in base ai discorsi o alla espressione dei sentimenti, ma in base alle azioni e al modo di vivere, erano contenti dell'arrivo di Pierre perché sapevano che presente lui il conte avrebbe smesso di andare ogni giorno in giro per la tenuta e sarebbe stato più allegro e più buono; e

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