volontà divina, la storia moderna ha messo o degli eroi dotati di capacità eccezionali, sovrumane, o semplicemente degli uomini di vario genere, dai monarchi ai giornalisti, che governano le masse. Al posto delle finalità di un tempo, gradite alla divinità, dei popoli ebreo, greco, romano, che agli antichi apparivano come finalità del movimento del genere umano, la storia moderna ha posto finalità proprie: il bene del popolo francese, tedesco, inglese e, nella sua più alta astrazione, il bene della civiltà di tutto il genere umano, con la qual cosa si intende di solito alludere ai popoli che occupano il piccolo angolo nord-occidentale di un grande continente.
La storia moderna ha respinto le credenze degli antichi senza sostituirle con nuove concezioni e la logica della loro posizione ha costretto gli storici, che avevano apparentemente rinnegato il potere divino dei re e il fato degli antichi, a giungere per altra via allo stesso punto, all'ammissione cioè che: 1) i popoli sono guidati da singoli uomini; 2) esiste un determinato scopo verso il quale muovono i popoli e il genere umano.
In primo luogo, lo storico descrive l'attività di singoli individui che a suo avviso dirigono il genere umano: uno considera tali soltanto i monarchi, i condottieri, i ministri, un altro, oltre ai monarchi, gli oratori, i riformatori, i filosofi e i poeti. In secondo luogo, lo scopo verso il quale l'umanità procede, è noto allo storico: per uno questo scopo è la grandezza dello stato romano, spagnolo o francese, per un altro è la libertà, l'uguaglianza, un certo genere di civiltà di un piccolo angolo del mondo chiamato Europa.
In questo periodo di tempo - vent'anni - un'enorme quantità di campi non vengono arati, le case vengono bruciate, il commercio muta indirizzo,