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di gioia per essersi ritrovati, si erano scambiati un bacio, ma ora sentivano che questo non poteva ripetersi; e sentiva anche come tutti, sua madre e le sue sorelle, lo guardassero con aria interrogativa, in attesa di vedere come si sarebbe comportato con lei. Le baciò la mano e le rivolse la parola dandole del voi. Ma i loro occhi, incrociandosi, si diedero del «tu» e si baciarono con tenerezza. Con il suo sguardo lei gli chiese perdono perché, con l'ambasceria di Nataša, aveva osato rammentargli la promessa, e lo ringraziò per il suo amore. Lui, con il suo sguardo, la ringraziò per avergli offerto la libertà e disse che in un modo o nell'altro non avrebbe mai cessato di amarla, perché non amarla era impossibile.   
   «Com'è strano però,» disse Vera, cogliendo un momento di silenzio generale, «che Sonja e Nikolen'ka adesso si diano del "voi", come se fossero due estranei.» L'osservazione di Vera era giusta, come tutte le sue osservazioni; ma, come accadeva per la maggior parte delle osservazioni, tutti ne furono imbarazzati. Non soltanto Sonja, Nikolaj e Nataša, ma anche la vecchia contessa, la quale paventava quell'amore del figlio per Sonja, che poteva privarlo di un brillante partito, si fece rossa come una ragazzina. Denisov, con grande meraviglia di Rostov, apparve in salotto con indosso un'uniforme nuova, con quella stessa aria da damerino che aveva in battaglia, e d'amabile cavalleria con le signore. Rostov non se lo sarebbe mai aspettato.   
   

   Capitolo II   

   
   Di ritorno a Mosca dall'esercito, Nikolaj Rostov era stato accolto dai familiari come un figlio modello, come un eroe e come l'adorato Nikoluška;

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