«No, io viaggio per conto mio, caro benefattore,» disse Ivanuška cercando di parlare con voce virile. «Soltanto a Juchnovo ci siamo incontrati con Pelagejuška...»
Pelagejuška interruppe il suo compagno; era chiaro come avesse voglia di raccontare quello che aveva visto.
«A Koljazino, padre, s'č svelata una grazia grande assai.»
«Che cosa, nuove reliquie?» domandň il principe Andrej.
«Basta, Andrej,» disse la principessina Mar'ja. «Non raccontare, Pelagejuška.»
«Mm... ma che dici, perché non devo raccontare? Io gli voglio bene. Č buono lui. Č un benefattore; č stato ispirato da Dio e mi ha dato dieci rubli, me lo ricordo. Quando sono stata a Kiev, Kirjuša, lo jurodivyj, un vero uomo di Dio, che va scalzo d'estate e d'inverno mi ha detto: «Perché non vai dove dovresti andare? Va' a Koljazino; c'č un'icona miracolosa laggiů, la Santissima Madre di Dio che si č rivelata. Dopo quelle parole ho preso commiato dai miei santi e mi sono messa in cammino...»
Tutti tacevano; solo la pellegrina parlava con voce cadenzata, aspirando aria.
«Quando sono arrivata, la gente mi ha detto: una grande grazia s'č rivelata, alla Santissima Madre di Dio cola olio santo da una guancia...»
«Sě, va bene, va bene, lo racconterai dopo,» disse la principessina Mar'ja arrossendo.
«Permettete che le faccia una domanda,» disse Pierre; «l'hai veduto tu stessa, coi tuoi occhi?» domandň alla pellegrina.
«Come no? Io stessa, indegnamente, ho avuto la grazia di vedere. Una luce celeste irraggiava dal suo viso; avreste dovuto vedere come gocciolava, dal volto della Vergine...»