«Perché dite questo?» lo interruppe Nataša. «Lo sapete che vi ho amato fin dal giorno che veniste la prima volta a Otradnoe,» soggiunse, fermamente persuasa di dire ciò che pensava.
«In un anno vi conoscerete meglio...»
«Un anno intero!» esclamò all'improvviso Nataša, comprendendo solo a questo punto che le nozze erano rimandate di un anno. «Ma perché mai un anno? Perché?»
Il principe Andrej prese a spiegarle i motivi di quel rinvio. Nataša non lo ascoltava.
«E non è possibile fare altrimenti?» domandò.
Il principe Andrej non rispose, ma il suo viso espresse l'impossibilità di mutare questa decisione.
«È orribile! Sì, questo è orribile, orribile!» proruppe Nataša, e di nuovo scoppiò in singhiozzi. «Io morirò, ad aspettare un anno: non è possibile, è spaventoso.» Gettò uno sguardo al viso del suo fidanzato e vi colse una espressione di pietà e di indecisione. «No, no, farò qualunque cosa,» disse, smettendo improvvisamente di piangere, «sono così felice!»
Il padre e la madre entrarono nella stanza e benedirono il fidanzato e la fidanzata.
Da quel giorno il principe Andrej cominciò ad andare in casa Rostov come fidanzato.
Capitolo XXIV
Non ci fu alcuna cerimonia di fidanzamento ufficiale, e a nessuno venne data notizia dell'avvenuta promessa di matrimonio fra Bolkonskij e Nataša: su questo punto il principe Andrej aveva insistito. Aveva detto che,