promise, je suis sûre que votre promis aurait désiré que vous alliez dans le monde en son absence plutôt que de dépérir d'ennui.»
«Dunque lei sa che io sono fidanzata; dunque lei e suo marito, Pierre, quell'uomo così giusto,» pensava Nataša, «hanno commentato il fatto e ne hanno riso. Dunque, è una cosa che non ha importanza.» E di nuovo, sotto l'influsso di Hélène, ciò che prima le appariva terribile, adesso le parve del tutto semplice e naturale. «E poi lei è una così grande dame, è così cara! E si vede che mi vuol bene,» pensava Nataša. «E perché non dovrei divertirmi?» pensava ancora, guardando con occhi stupiti e spalancati Hélène.
Per il pranzo tornò Mar'ja Dmitrievna; appariva cupa, taciturna, essendo palesemente reduce da una sconfitta col vecchio principe Bolkonskij. Era ancora troppo sconvolta dallo scontro avuto per raccontare con calma come fossero andate le cose. A una domanda del conte rispose che tutto era andato bene e che gli avrebbe raccontato tutto l'indomani. Poi, quando seppe della visita della contessa Bezuchova e dell'invito, Mar'ja Dmitrievna disse:
«Frequentare la Bezuchova non mi piace, e francamente lo sconsiglio; d'altra parte, se ormai glielo hai promesso, vacci; servirà a distrarti,» soggiunse, rivolgendosi a Nataša.
Capitolo XIII
Il conte Il'ja Andreiè condusse le ragazze dalla contessa Bezuchova. Alla serata parteciparono parecchie persone, ma tutte, o quasi, erano sconosciute a Nataša. Il conte Il'ja Andreiè notò con disappunto che la compagnia era composta in prevalenza da uomini e da signore noti per la