fermo davanti all'ingresso, e al suo mammalucco Rustan. Napoleone ricevette Balaėv nella stessa casa di Vilno in cui l'aveva congedato Alessandro.
Capitolo VI
Sebbene Balaėv fosse uso ai fasti della corte, la pompa e il lusso di cui si circondava l'imperatore Napoleone lo lasciarono stupefatto.
Il conte Turenne lo introdusse in una vasta anticamera dove attendeva uno stuolo di generali, gentiluomini di camera e magnati polacchi, molti dei quali erano noti a Balaėv per averli veduti alla corte dell'imperatore di Russia. Il maresciallo Duroc annunciņ che l'imperatore Napoleone avrebbe ricevuto il generale russo prima di uscire per la passeggiata.
Dopo qualche minuto di attesa, il gentiluomo di camera di servizio uscģ nella grande anticamera, e dopo un ossequioso inchino a Balaėv lo invitņ a seguirlo. Balaėv entrņ in una piccola anticamera, dalla quale, per una porta, si passava in uno studio; lo stesso studio ove aveva preso congedo dall'imperatore di Russia. Qui sostņ un paio di minuti in attesa. Dietro la porta echeggiarono dei passi frettolosi. Due battenti vennero prontamente dischiusi, poi tutto fu silenzio. Nello studio risuonarono altri passi, fermi, risoluti: era Napoleone. Aveva appena terminato la sua toilette per la passeggiata a cavallo. Indossava un'uniforme azzurra aperta sul panciotto bianco che scendeva a coprire il ventre rotondo, stivali alla scudiera e un paio di calzoni bianchi di camoscio, molto aderenti alle grosse cosce delle gambe corte. Si vedeva che i corti capelli erano stati pettinati poco prima, ma una ciocca gliene ricadeva