Indice   [800x750]    Website Info


   «Urrà! Rostov, vieni! Presto! Ho trovato! A duecento passi di qui c'è una bettola: ci sono già tutti i nostri riuniti. Almeno ci asciugheremo, c'è anche Ma'rja Genrichovna...»   
   Mar'ja Genrichovna la moglie del medico del reggimento, una tedesca giovane e graziosa che il medico aveva sposato in Polonia. O perché gli mancavano i mezzi, o perché non voleva separarsene in quel primo periodo del matrimonio, fatto sta che lui se la portava appresso dappertutto insieme al reggimento degli ussari, e fra gli ufficiali la sua gelosia era diventata quotidiano pretesto di scherzi.   
   Rostov si buttò il mantello sulle spalle, gridò a Lavruška di seguirlo con le sue cose e s'incamminò con Il'in, ora saltando qua e là nella mota, ora sguazzandoci dentro sotto la pioggia che si andava calmando, nell'oscurità della sera, rotta a tratti da un bagliore di lampi lontani.   
   «Rostov, dove sei?»   
   «Sono qua! Che lampo!» commentavano tra loro di tanto in tanto.   
   

   Capitolo XIII   

   
   Nella bettola abbandonata, davanti alla quale sostava la kibitka del medico, c'erano già cinque ufficiali. Mar'ja Genrichovna, una giovane tedesca bionda e prosperosa, sedeva in camicetta e cuffia da notte su una larga panca nell'angolo più confortevole del locale. Dietro di lei suo marito dormiva. Rostov e Il'in entrarono nella stanza accolti da esclamazioni gioiose e da risate.   
   «Ehi! Che allegria qui!» esclamò ridendo Rostov.   
   «E voi cos'avete fatto, finora?»   
   «Belli! Grondate acqua da ogni parte! Attenti a non bagnare il nostro

Questo capitolo in: Inglese Francese Tedesco Avanti