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all'istante al conte Rastopèin che lui avrebbe offerto mille uomini e i mezzi di sussistenza.   
   Il vecchio Rostov non poté raccontare alla moglie senza piangere tutto ciò che aveva visto e udito. Acconsentì senza altri indugi al desiderio di Petja e andò di persona a iscriverlo tra i volontari.   
   Il giorno dopo l'imperatore partì. Tutti i nobili che si erano riuniti si tolsero le uniformi, tornarono alle loro case e ai loro club; ed ora, scatarrando, davano disposizioni agli amministratori a proposito della milizia e si meravigliavano di ciò che loro stessi avevano potuto combinare.   
   

   PARTE SECONDA Capitolo I   

   
   Napoleone aveva intrapreso la guerra contro la Russia perché gli era stato impossibile non andare a Dresda, impossibile non lasciarsi ottenebrare dagli onori, impossibile non indossare l'uniforme polacca, impossibile non abbandonarsi alle stimolanti impressioni di una mattina di giugno, impossibile esimersi dallo scatto di collera in presenza di Kurakin e poi di Balašëv.   
   Alessandro aveva rifiutato ogni trattativa perché si sentiva personalmente offeso. Barclay de Tolly si era sforzato di guidare l'esercito nel migliore dei modi perché obbediva all'esigenza di fare il proprio dovere e meritarsi la fama di grande condottiero. Rostov aveva galoppato all'attacco contro i francesi perché non aveva saputo trattenersi dal desiderio di galoppare su quella breve pianura. E allo stesso modo, secondo le loro personali peculiarità, abitudini, condizioni e scopi, agivano le innumerevoli persone che prendevano parte alla guerra.

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