Rimanere a Lysye Gory diventava sempre piů pericoloso, sicché il giorno successivo all'attacco del male, il principe fu portato a Bogučarovo. Il dottore viaggiava con lui.
Quando giunsero a Bogučarovo, Dessalles e il piccolo principe ne erano giŕ ripartiti per Mosca.
Sempre nelle stesse condizioni, né meglio né peggio, stroncato dalla paralisi, il vecchio principe giacque per tre settimane a Bogučarovo nella nuova casa costruita dal principe Andrej. Era privo di conoscenza; giaceva come un cadavere mutilato. Incessantemente farfugliava qualcosa, contraendo le labbra e le sopracciglia e non si riusciva a sapere se capisse o meno ciň che avveniva intorno a lui. Una sola cosa era certa: soffriva e sentiva il bisogno di esprimersi a proposito di qualcosa. Ma di che cosa si trattasse, nessuno era in grado di capirlo: d'un qualsiasi capriccio da malato ridotto in condizioni di semi-demenza? O di qualcosa attinente al corso della guerra? Oppure di qualche circostanza a carattere familiare?
Il dottore diceva che questa palese inquietudine non aveva alcun significato, che era legata a cause fisiche; ma la principessina Mar'ja era incline a credere (e il fatto che sempre la sua presenza accentuasse l'inquietudine dell'infermo, convalidava la sua supposizione) che il padre volesse dirle qualcosa.
Era evidente che il vecchio principe soffriva sia fisicamente, sia moralmente. Non c'era speranza alcuna di guarigione. Trasportarlo era impossibile. E se fosse morto lungo la strada? «Non sarebbe preferibile la fine, la fine completa?» pensava a volte la principessina Mar'ja. Lei lo vegliava giorno e notte, senza quasi concedersi il sonno; sovente le accadeva di accudirlo senza nutrire alcuna fiducia di cogliere in lui