involontariamente aspirando la frescura di quella serata limpida ma ventosa.
«Sì, adesso puoi goderti con tuo comodo la serata! Lui ormai non c'è più e nessuno ti disturba,» disse a se stessa; e abbandonandosi su una sedia, reclinò il capo sul davanzale.
Qualcuno con voce tenera e sommessa la chiamò dalla parte del giardino, e le posò un bacio sui capelli. Alzò gli occhi. Era m.lle Bourienne in abito nero e pleureuses. Costei si era avvicinata silenziosamente alla principessina Mar'ja, l'aveva baciata con un sospiro e era scoppiata in lacrime. La principessina Mar'ja si volse a guardarla. Risalirono alla sua mente gli antichi contrasti; la gelosia per lei; e del pari si sovvenne che lui, negli ultimi tempi, era assai mutato nei riguardi di m.lle Bourienne, tanto che non la poteva più soffrire. Dunque erano ingiusti i rimproveri che lei le aveva mosso in cuor suo. «Proprio io, proprio io che ho desiderato la sua morte, sarei quella che osa giudicare gli altri!» pensò.
Alla mente della principessina Mar'ja si delineò nel modo più vivo la situazione di m.lle Bourienne, che negli ultimi tempi lei aveva allontanata dalla propria compagnia, ma al tempo stesso dipendeva da lei e viveva in casa di estranei. Provò per lei un moto di pietà. La guardò con espressione mite e interrogativa e le tese la mano. Subito m.lle Bourienne ricominciò a piangere, a baciarle la mano e a parlare del dolore da cui era stata colpita, rendendosi partecipe di questo dolore. Disse che l'unica consolazione al suo dolore era il fatto che la principessina le avesse permesso di condividerlo con lei. E aggiunse che tutti i precedenti malintesi dovevano cessare di esistere di fronte a tanto dolore; che lei si sentiva pura al cospetto di tutti e che lui di lassù certamente vedeva