c'erano campi, radure, truppe, boschi, fumate di bivacchi, villaggi, alture a forma di tumulo, torrenti, e, per quanto Pierre scrutasse quell'animata distesa di terra, non poté trovare una posizione militare e neppure distinguere le nostre truppe da quelle nemiche.
«Bisognerà che lo domandi a qualcuno,» pensò e si rivolse a un ufficiale che osservava con curiosità la sua figura enorme e tutt'altro che militare.
«Permettete una domanda?» disse Pierre all'ufficiale. «Che villaggio è quello davanti a noi?»
«Burdino... o come si chiama?» rispose l'ufficiale, rivolgendosi, a sua volta, al compagno.
«Borodino,» rispose l'altro, correggendolo.
L'ufficiale, evidentemente contento dell'occasione di parlare, si avvicinò a Pierre.
«Sono là i nostri?» domandò Pierre.
«Sì, ed ecco più in là i francesi,» disse l'ufficiale «Eccoli, si vedono.»
«Dove? Dove?» domandò Pierre.
«Si vedono a occhio nudo. Ecco, lì, lì!»
L'ufficiale indicò con la mano le nuvole di fumo che si scorgevano a sinistra, oltre il fiume, e sul suo viso apparve quell'espressione grave e severa che Pierre aveva visto su dei visi che aveva incontrato.
«Ah, quelli sono i francesi! E là?...» Pierre indicò a sinistra, sul tumulo, nelle cui vicinanze si scorgevano delle truppe.
«Quelli sono i nostri.»
«Ah, i nostri! E laggiù?...»
Pierre indicò con la mano un tumulo lontano con un grande albero,