«Bisogna andare a prendere i gabbioni,» disse severamente.
L'ufficiale sembrò confuso, come se avesse capito che, pur se si poteva pensare che l'indomani molti sarebbero mancati all'appello, di questo non bisognava però parlare.
«Va bene, manda di nuovo la terza compagnia,» s'affrettò a rispondere.
«E voi chi siete, uno dei medici?»
«No, io sono venuto così...» rispose Pierre.
E Pierre si avviò per la discesa, passando di nuovo di fianco ai miliziani.
«Ah, maledetti!» esclamò l'ufficiale che lo seguiva tappandosi il naso, e oltrepassò, correndo, i miliziani che lavoravano.
«Eccoli!... La portano, vengono... Eccoli... Adesso arrivano...» si levarono a un tratto delle voci: e ufficiali, soldati e miliziani corsero in avanti, lungo la strada.
Dal basso dell'altura, da Borodino, saliva una processione.
In testa a tutti, sulla strada polverosa, marciava schierato in bell'ordine, un battaglione di fanteria senza chepì, e con i fucili abbassati verso terra. Alle spalle della fanteria, si udiva un canto di chiesa.
I soldati e i miliziani, a testa scoperta, corsero incontro alla processione, oltrepassando Pierre.
«Portano la Madonna! Che possa intercedere per noi! La patrona... l'Iverskaja!...»
«No, è la Madonna di Smolensk,» corresse un altro.
I miliziani, sia quelli che erano nel villaggio, sia quelli che lavoravano alle postazioni di artiglieria, gettate via le pale, corsero incontro alla processione. Dietro al battaglione, che avanzava sulla