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per i suoi tre ponti, procedendo sulla stessa linea delle divisioni di Morand e di Friant (delle quali non si dice dove e quando avrebbero dovuto muoversi), che, sotto il suo comando, si dirigeranno verso il ridotto e si metteranno in linea con le altre truppe.   
   Per quanto si può capire, se non da questo periodo disordinato almeno dai tentativi che furono fatti dal viceré per eseguire gli ordini impartitigli, egli doveva portarsi, attraverso Borodino, a sinistra verso il ridotto, mentre le divisioni di Morand e di Friant dovevano simultaneamente avanzare dalla linea che tenevano.   
   Tutto questo, così come gli altri punti dell'ordine, non fu eseguito, né poteva esserlo. Attraverso Borodino, il viceré fu respinto sulla Kolo?a e non poté andar oltre; le divisioni di Morand e di Friant non presero il ridotto, ma furono respinte, e ormai alla fine della battaglia, il ridotto fu preso dalla cavalleria (cosa probabilmente non prevista da Napoleone e inaudita). E così nessuna delle istruzioni dell'ordine del giorno fu eseguita, né poteva esserlo. Ma nell'ordine del giorno è detto: impegnato in tal modo il combattimento, sarebbero stati impartiti ordini a secondo delle azioni del nemico, e perciò poteva sembrare che durante la battaglia Napoleone avrebbe preso tutte le necessarie disposizioni, ma questo non fu e non poteva essere, perché durante tutta la battaglia Napoleone si troverà così lontano (come risultò in seguito), che l'andamento della battaglia non poteva essergli noto e nessun suo ordine durante la battaglia stessa poté essere eseguito.   
   

   Capitolo XXVIII   

   
   Molti storici dicono che la battaglia di Borodino non fu vinta dai

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