lo stesso sentimento, guardavano davanti a sé, verso il campo di battaglia. Su tutti i visi brillava ora quel calore latente (chaleur latente) del sentimento che Pierre aveva notato il giorno prima e che aveva capito a fondo dopo il suo colloquio con il principe Andrej.
«Va', mio caro, va', Cristo sia con te,» disse Kutuzov, senza distogliere gli occhi dal campo di battaglia, a un generale che stava accanto a lui.
Udito l'ordine, il generale passò davanti a Pierre dirigendosi verso la discesa dal tumulo.
«Al passaggio del fiume!» disse freddamente e severamente il generale, rispondendo a uno degli ufficiali dello stato maggiore, che gli domandava dove andasse.
«Anch'io, anch'io,» pensò Pierre e si incamminò nella stessa direzione del generale.
Il generale montò sul cavallo che un cosacco gli aveva condotto vicino. Pierre si avvicinò al suo palafreniere che teneva i cavalli. Dopo aver domandato quale fosse il più tranquillo, Pierre montò sul cavallo, si afferrò alla criniera, premette i tacchi contro la pancia del cavallo e, sentendo che gli occhiali stavano per scivolargli giù e che non aveva le forze di togliere le mani dalla criniera e dalle redini, partì al galoppo dietro il generale suscitando i sorrisi degli ufficiali di stato maggiore che lo guardavano dal tumulo.
Capitolo XXXI
Il generale dietro al quale galoppava Pierre, dopo esser sceso giù dal tumulo, voltò bruscamente a sinistra, e Pierre, persolo di vista, si trovò