alten Herrn, Wohlzogen disse con un sorriso:
«Non mi consideravo in diritto di nascondere a Vostra Eccellenza Serenissima quello che ho visto... Le truppe sono in completo sfacelo...»
«Voi avete visto? Voi avete visto?...» si mise a gridare Kutuzov accigliandosi, alzandosi rapidamente e muovendo verso Wohlzogen. «Come... come osate!...» gridò ancora facendo gesti di minaccia con le mani tremanti e con la voce strozzata. «Come osate, egregio signore, dir questo a me. Voi non sapete niente. Trasmettete da parte mia al generale Barclay che le sue informazioni sono false e che il reale andamento della battaglia è noto a me, che sono il comandante in capo, assai meglio che a lui.»
Wohlzogen avrebbe voluto replicare, ma Kutuzov lo interruppe.
«Il nemico è respinto sul fianco sinistro e sconfitto sul fianco destro. Se voi avete visto male, egregio signore, non permettetevi di dire cose che ignorate. Fatemi il piacere di andare dal generale Barclay e comunicargli la mia assoluta intenzione di attaccare domani il nemico,» disse egli severamente.
Tutti tacevano e si udiva solamente il pesante respiro del vecchio generale che ansimava. «Il nemico è respinto dappertutto, per la qual cosa ringrazio Dio e il nostro valoroso esercito. Il nemico è sconfitto e domani lo cacceremo dal sacro suolo della Russia,» continuò Kutuzov, facendosi il segno della croce, e a un tratto singhiozzò per le lacrime che gli urgevano.
Stringendosi nelle spalle e storcendo le labbra, Wohlzogen si allontanò pieno di stupore uber diese Eingenommenheit des alten Herrn.
«Sì, eccolo qui il mio eroe,» disse Kutuzov rivolgendosi a un bel generale, robusto e nero di capelli, che in quel momento stava salendo sul