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difendere Mosca, quando invece, visto che l'esercito russo era a cinque verste da Mosca, la questione non poteva nemmeno essere posta. In che momento, in realtà, si decise tale questione? Già a Drissa, a Smolensk, e già, soprattutto, il 24 agosto a Ševardino, e il 26 a Borodino, e poi ogni giorno, ogni ora, ogni minuto della ritirata da Borodino a Fili.   
   

   Capitolo III   

   
   Le armate russe che si erano ritirate da Borodino si trovavano a Fili. Ermolov, dopo essersi recato a esaminare la posizione, andò dal feldmaresciallo.   
   «Su queste posizioni è impossibile battersi,» disse.   
   Kutuzov lo guardò con stupore e gli fece ripetere quelle parole. Quando le ebbe pronunciate, Kutuzov gli tese la mano.   
   «Dammi qua la mano,» disse, e, voltandogliela come per tastare il polso, disse: «Tu non stai bene, caro mio. Pensa a quello che dici.»   
   Sul Monte Poklonnaja, a sei verste dalla Barriera Dorogomilovo, Kutuzov scese dalla carrozza e si sedette al margine della strada su una panca. Intorno a lui si radunò un'enorme folla di generali. A loro si unì anche il conte Rastopèin, arrivato da Mosca. La brillante compagnia, divisa in vari gruppi, discuteva dei vantaggi e degli svantaggi della posizione, della condizione delle truppe, dei piani che erano stati proposti, della situazione di Mosca e, in genere, di questioni di guerra. Tutti avevano la sensazione che, sebbene non fossero stati convocati a quello scopo, sebbene non fosse stato definito così, quello era in realtà un consiglio di guerra. Tutti i discorsi si mantenevano nella sfera delle questioni generali. Se qualcuno comunicava, o cercava di sapere, notizie personali,

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