stropicciava la fronte e gli occhi con una mano. Un uomo di bassa statura gli stava dicendo qualcosa, ma, non appena entrņ Pierre, tacque e uscģ.
«Ah! Salve, gran guerriero,» disse Rastopčin non appena l'uomo fu uscito. «Abbiamo sentito le vostre prouesses!Ma non si tratta di questo. Mon cher, entre nous,voi siete un massone?» disse con un tono severo come se ci fosse qualcosa di male in ciņ che aveva intenzione di chiedere. Pierre tacque. «Mon cher, je suis bien informé,ma so che ci sono massoni e massoni, e spero che voi non siate di quelli che vogliono rovinare la Russia con il pretesto di salvare il genere umano.»
«Sģ, sono massone,» rispose Pierre.
«Ebbene, lo vedete voi stesso, mio caro. Voi non ignorate, credo, che i signori Speranskij e Magnitskij sono stati spediti dove bisognava; lo stesso provvedimento č stato preso anche per il signor Ključarėv, lo stesso anche per altri che, col pretesto di edificare il tempio di Salomone, cercavano di distruggere il tempio della loro patria. Voi potete capire che esistono dei buoni motivi per far questo e che io non avrei potuto far deportare il direttore delle poste locali se non si fosse trattato di una persona pericolosa. Adesso vengo a sapere che voi gli avete mandato la vostra carrozza per abbandonare la cittą e anche che avete accettato da lui delle carte da custodire. Io vi voglio bene e non desidero il vostro male, e poiché ho il doppio dei vostri anni vi consiglio, come un padre, di interrompere ogni rapporto con persone del genere e di partire voi stesso da qui il pił presto possibile.»
«Ma che colpa ha commesso Ključarėv, conte?» domandņ Pierre.
«Sta a me interrogare e non a voi,» gridņ Rastopčin.
«Se lo accusano di aver diffuso il proclama di Napoleone, non ci sono prove,» disse Pierre (senza guardare Rastopčin), «e, quanto a