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barriere Tverskaja, Kalužskaja e Dorogomilovskaja. Le truppe avanzarono sempre più veloci, incalzandosi a vicenda, a passo di corsa o addirittura al trotto, scomparendo via via fra le nubi di polvere che esse stesse sollevavano e assordando l'aria cogli echi confusi delle loro grida.   
   Trascinato dal movimento delle sue truppe, Napoleone raggiunse, insieme ad esse, la Barriera Dorogomilovskaja, ma qui di nuovo si fermò e, sceso di cavallo, passeggiò a lungo presso il Kamerkolležskij Val, in attesa della deputazione.   
   

   Capitolo XX   

   
   Mosca, intanto, era deserta. C'era ancora della gente, più o meno la cinquantesima parte della popolazione che ci abitava prima, ma la città era deserta. Era deserta come un'arnia che, rimasta senza regina, sta per morire.   
   In un'arnia senza regina non c'è più vita, ma, a uno sguardo superficiale, essa sembra viva né più né meno di tutte le altre.   
   Con la stessa festosità, nel caldo sole del pomeriggio, le api ronzano intorno a un'arnia senza regina, come intorno alle altre arnie vive; non meno delle altre essa odora da lontano di miele, e ne escono e vi entrano a volo le api. Ma basta osservarla con attenzione per capire che in quell'arnia ormai non c'è più vita. È diverso il modo di volare delle api; un odore, un rumore diverso colpiscono l'attenzione dell'apicultore. E quando egli batte sulla parete dell'arnia malata, invece dell'istantanea, unanime risposta di decine di migliaia di api che ronzano col posteriore minacciosamente eretto e dimenano le alucce producendo quel suono aereo, vitale, gli rispondono ronzii isolati, che sordamente riecheggiano da un

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