Indice   [800x750]    Website Info


   «Ziuccia, io faccio piano piano,» disse il ragazzo.   
   «Te lo dň io il piano piano! Ragazzaccio!» gridň Mavra Kuzminična minacciandolo con la mano. «Va a mettere su il samovar per il nonno.»   
   Tolta la polvere, Mavra Kuzminična chiuse il clavicembalo e uscě con un profondo sospiro dal salotto, chiudendone poi la porta a chiave.   
   Scesa in cortile, si mise a pensare dove andare adesso: a bere il tč da Vasilič nell'ala della servitů, oppure nel deposito a mettere in ordine quello che ancora non era stato riposto?   
   Nella via silenziosa rimbombarono rapidi passi. I passi si fermarono di fronte al cancello; il saliscendi cominciň a sbattere sotto una mano che cercava di aprire.   
   Mavra Kuzminična si avvicinň al cancello.   
   «Chi volete?»   
   «Il conte, il conte Ilija Andreič Rostov.»   
   «Ma voi chi siete?»   
   «Un ufficiale. Ho bisogno di vederlo,» disse il signore con gradevole voce russa.   
   Mavra Kuzminična aprě il cancello. E nel cortile entrň un ufficiale sui diciotto anni dalla faccia tonda, dai tratti simili a quelli dei Rostov.   
   «Sono partiti, batjuška. Sono partiti ieri al vespro,» disse affabilmente Mavra Kuzminična.   
   Il giovane ufficiale, piantato lě in mezzo al cancello, come indeciso se entrare o no, fece schioccare la lingua.   
   «Ah, che sfortuna!» esclamň. «Fossi venuto ieri... Ah, che peccato!...»   
   Intanto Mavra Kuzminična, con attenzione e simpatia, osservava sulla faccia del giovane i lineamenti, a lei ben noti, della razza Rostov, e il

Questo capitolo in: Inglese Francese Tedesco Avanti