Indice   [800x750]    Website Info


genere non poté esistere alle origini di questo incendio, perché Mosca doveva bruciare, come deve bruciare ogni villaggio, ogni fabbrica, ogni casa che i proprietari abbandonano e in cui entra gente estranea a farla da padrone a cucinarsi i pasti. Mosca fu incendiata dagli abitanti, è vero; ma non da quelli che vi erano restati, bensì da quelli che ne erano partiti. Mosca, occupata dal nemico, non restò intatta - come Berlino, Vienna e altre città - soltanto perché i suoi abitanti non avevano fatto gli onori di casa, non avevano consegnato le chiavi ai francesi, ma l'avevano abbandonata.   
   

   Capitolo XXVII   

   
   L'infiltrazione dei francesi a Mosca, il 2 settembre, non raggiunse che a sera il quartiere dove attualmente abitava Pierre.   
   Dopo gli ultimi due giorni, trascorsi in solitudine e in modo così inconsueto, Pierre si trovava in uno stato d'animo che rasentava la pazzia. Un unico, ossessionante pensiero si era impossessato di tutto il suo essere. Neanche lui sapeva come e quando era successo, ma questo pensiero ora lo dominava a tal punto che egli non ricordava nulla del passato e non capiva nulla del presente, e tutto ciò che vedeva e ascoltava gli si svolgeva davanti come in un sogno.   
   Si era allontanato da casa sua soltanto per liberarsi in qualche modo dall'intricata matassa delle esigenze della vita, che lo serrava da ogni parte, e che, in quei momenti, non si sentiva in grado di sbrogliare. Si era trasferito nell'appartamento di Iosif Alekseeviè con il pretesto di fare una cernita dei libri e delle carte del defunto, soltanto perché aveva bisogno di pace e di ristoro dagli affanni della vita; al ricordo di

Questo capitolo in: Inglese Francese Tedesco Avanti