«Les Français sont des bons enfants. Que Diable! Voyons! Ne nous fâchons pas, mon vieux,» aggiunse, battendo la mano sulla spalla di Gerasim, che s'era ammutolito dallo spavento.
«Ah ça! Dites donc, on ne parle donc pas français dans cette boutique?» aggiunse, guardandosi intorno e incontrando lo sguardo di Pierre.
Pierre si ritirò dalla porta. L'ufficiale tornò a rivolgersi a Gerasim. Chiese che gli venissero mostrate le camere della casa.
«Padrone non c'è... non capire... io voi...» disse Gerasim, sforzandosi di rendere le sue parole più comprensibili col pronunciarle così storpiate.
L'ufficiale francese, sorridendo, spalancò le braccia dinanzi a Gerasim per fargli intendere che non lo capiva e, zoppicando, si avvicinò alla porta dove stava Pierre. Pierre avrebbe voluto ritirarsi per nascondersi alla sua vista, ma proprio in quel momento vide Makar Alekseeviè che usciva, con la pistola in mano, dalla porta della cucina. Con una scaltrezza da folle nello sguardo, Makar Alekseeviè squadrò il francese e, sollevata la pistola, gliela puntò addosso.
«All'abbordaggio!!!» gridò l'ubriaco, premendo il grilletto della pistola.
Al grido l'ufficiale francese si voltò, e nello stesso istante Pierre si slanciò addosso all'ubriaco. Mentre Pierre afferrava e sollevava in alto la pistola, Makar Alekseeviè era intanto riuscito a trovare il grilletto; echeggiò uno sparo assordante che avviluppò di fumo tutti i presenti. Il francese impallidì e si buttò indietro verso la porta.
Dimenticando la sua intenzione di non rivelare la sua conoscenza che aveva del francese, Pierre, strappata e gettata via la pistola, corse accanto all'ufficiale e, in francese, gli rivolse la parola.