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provincia.   
   Per tutta la sera le attenzioni di Nikolaj si rivolsero in prevalenza a un'avvenente, paffuta biondina dagli occhi azzurri, che era moglie di uno dei funzionari dell'amministrazione locale. Con l'ingenua convinzione dei giovani allegri e un po' eccitati, che le mogli degli altri siano state create esclusivamente per loro, Rostov non abbandonò un attimo questa signora, e trattava il marito in tono amichevole, con una velata sfumatura di complicità, come se entrambi, anche se non lo dicevano, sapessero bene quale meravigliosa intesa ci fosse tra loro, cioè Nikolaj e la moglie di lui. Il marito, tuttavia, non sembrava condividere questa convinzione e si sforzava di trattare con distacco Rostov. Ma la cordiale ingenuità di Nikolaj era così sconfinata che certe volte, senza volerlo, il marito cedeva al lieto umore dell'ussaro. Verso la fine della serata, però, a misura che il volto della moglie si faceva sempre più acceso e animato, quello di suo marito si faceva sempre più triste e più grave, come se la dose di animazione e di entusiasmo disponibile fosse una sola per tutt'e due: a misura che aumentava nella moglie, doveva necessariamente diminuire nel marito.   
   

   Capitolo V   

   
   Con le labbra costantemente atteggiate al sorriso, un po' curvo sulla poltrona, Nikolaj sedeva assai vicino alla biondina profondendosi in una quantità di complimenti mitologici.   
   Cambiando via via, spavaldamente, la posizione delle gambe fasciate dai pantaloni attillati, sprigionando ad ogni movimento, una gradevole scia di profumi, e ammirando compiaciuto la sua dama e se stesso e le belle forme

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