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   Sonja era commossa e sconvolta da tutto ciò che era accaduto quel giorno, ma soprattutto dal misterioso avverarsi della profezia dello specchio, cui poco prima aveva assistito. Consapevole che il riannodarsi dei rapporti fra Nataša e il principe Andrej, avrebbe impedito il matrimonio di Nikolaj con la principessina Mar'ja, sentiva rinascere dentro di sé, con infinita gioia, quella disposizione al sacrificio che amava e a cui era avvezza da sempre. Così, piangendo di tenerezza, con l'intima gioia di compiere un atto magnanimo, interrompendosi continuamente per le lacrime che annebbiavano i suoi vellutati occhi neri, aveva scritto quella commovente lettera che tanto doveva colpire, nel riceverla, Nikolaj.   
   

   Capitolo IX   

   
   Al posto di guardia dove Pierre era stato condotto, l'ufficiale e i soldati che l'avevano arrestato lo trattavano ostilmente, ma non senza un certo rispetto. Risentivano ancora delle incertezze sulla sua identità (poteva essere un personaggio importante), mentre il ricordo ancor fresco della lotta che avevano dovuto ingaggiare per catturarlo provocava la loro ostilità.   
   Ma quando, il mattino dell'indomani, ci fu il cambio della guardia, Pierre comprese che per i nuovi arrivati - per gli ufficiali come per i soldati - egli non aveva più la stessa importanza che aveva avuto per quelli da cui era stato catturato. E in realtà, in quell'uomo grande e grosso in caffetano di contadino, le nuove guardie non videro più l'uomo che   
   Nataša si avvicinò per ricevere la benedizione, e il superiore le

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