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   «Sarebbe un lungo discorso,» rispose il figlio.   
   «E tu vattene dal tuo Bonaparte. M.lle Bourienne, voilà encore un admirateur de votre goujat d'empereur!» si mise a gridare in ottimo francese.   
   «Vous savez, que je ne suis pas bonapartiste, mon Prince.»   
   «Dieu sait quand reviendra...» canterellò il principe in falsetto, ancor più in falsetto scoppiò a ridere e si alzò da tavola.   
   La piccola principessa durante il resto del pranzo e per tutto il tempo della discussione era rimasta zitta, guardando spaventata ora la principessina Mar'ja, ora il suocero. Quando si alzarono da tavola, prese per mano la cognata e la chiamò con sé in un'altra stanza.   
   «Comme c'est un homme d'esprit votre père,» disse, «c'est à cause de cela peut-être qu'il me fait peur.»   
   «Ah, è così buono!» rispose la principessina.   
   

   Capitolo XXVIII   

   
   Il principe Andrej partì l'indomani sera. Senza rinunciare alle sue regole, dopo il pranzo il vecchio principe si era ritirato nelle sue stanze. La piccola principessa era dalla cognata. Il principe Andrej, indossata l'uniforme da viaggio senza spalline, faceva i bagagli aiutato dal suo cameriere nelle stanze che gli erano state assegnate. Dopo aver controllato personalmente la carrozza e il carico delle valige, diede ordine di attaccare. Nella camera erano rimaste soltanto le cose che il principe Andrej teneva sempre con sé: una scatola, un grande astuccio da toilette d'argento, due pistole turche e una sciabola, regalo del padre che le aveva portate dall'assedio di Oèakov. Il principe Andrej teneva in

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