perfetto ordine tutti questi oggetti da viaggio: tutto era nuovo, pulito, chiuso in fodere di panno accuratamente legate con fettucce.
Allorché si parte o si cambia vita le persone capaci di meditare le proprie azioni inclinano di solito a gravi pensieri. Accade solitamente che in quei momenti si riguardi il passato e si facciano progetti per l'avvenire. La faccia del principe Andrej appariva molto dolce e pensierosa. Con le mani dietro la schiena andava rapido da un angolo all'altro della stanza, guardando dinanzi a sé e scuotendo la testa, pensoso. Gli incutesse paura partire per la guerra, o gli desse tristezza lasciar la moglie, o fossero vere l'una e l'altra cosa, fatto sta che, non desiderando evidentemente esser colto in quello stato d'animo, quando udì dei passi nel vestibolo disgiunse in fretta le mani, si fermò vicino alla tavola come se stesse allacciando la fodera della scatola e ritrovò l'espressione calma e impenetrabile che gli era abituale. Erano i passi pesanti della principessina Mar'ja.
«Mi hanno detto che hai dato ordine d'attaccare,» disse lei ansando (si capiva che era venuta di corsa), «mentre io desideravo tanto parlare ancora con te da sola a solo. Dio sa per quanto tempo ci separiamo di nuovo. Non sei inquieto, vero, che sia venuta? Sei così cambiato, Andrjuša,» aggiunse come per spiegare quella domanda.
E dicendo «Andrjuša» sorrise. Anche a lei pareva strano che quel bell'uomo severo fosse lo stesso Andrjuša, il ragazzo magro e birichino che le era stato compagno nell'infanzia.
«Ma dov'è Lise?» domandò lui, rispondendo soltanto con un sorriso alla domanda.
«Era così stanca che s'è addormentata nella mia camera sul divano. Ah, André! Quel trésor de femme vous avez,» disse, sedendosi sul divano di