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fronte al fratello. «È una vera bambina, una bambina così cara, così allegra. Le ho voluto subito tanto bene.»   
   Il principe Andrej taceva, ma alla principessina non sfuggì l'espressione ironica e sprezzante che era apparsa sulla sua faccia.   
   «Bisogna essere indulgenti verso certe piccole debolezze; chi non ne ha, André! Non dimenticare che è stata educata ed è cresciuta in società. E poi la sua situazione adesso non è certo facile. Bisogna mettersi nei panni degli altri. Tout comprendre, c'est tout pardonner. Pensa che cosa significa per lei, dopo la vita alla quale era abituata, separarsi dal marito e restare sola, in campagna, nel suo stato. È molto penoso.»   
   Il principe Andrej guardava la sorella e sorrideva come si sorride quando si ascoltano persone che ci sembra di vedere in trasparenza.   
   «Tu abiti in campagna e non trovi poi così terribile questa vita,» disse.   
   «Per me è un'altra cosa. A che serve parlare di me? Io non aspiro a una vita diversa, né posso desiderarla, perché non conosco nessun'altra vita. Ma pensa, André, che cosa vuol dire, per una donna giovane e di mondo, seppellirsi qui, passare i migliori anni della vita in campagna, sola, perché il papà è sempre occupato, e io... tu mi conosci... sai come sono povera en ressources, per una donna abituata alla migliore società. Soltanto M.lle Burienne...»   
   «Non mi piace molto, la vostra M.lle Bourienne,» interruppe il principe Andrej.   
   «Oh no! È così cara, così buona. Ma soprattutto è una donna che fa tanta pena. Non ha nessuno, nessuno. A dire il vero, io non solo non ne ho bisogno, ma mi è d'incomodo. Lo sai, sono sempre stata una selvaggia, io, e adesso lo sono anche più di prima. Mi piace star sola... Mon père le

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