Indice   [800x750]    Website Info


lo scompiglio dei francesi; la ristrutturazione dei nostri reggimenti con l'apporto delle reclute; la stagione propizia e il prolungato riposo dei soldati russi; l'impazienza di eseguire il compito per il quale sono state raccolte, che abitualmente nasce nelle truppe come conseguenza del riposo; la curiosità di sapere che fosse successo dell'esercito francese, da tanto tempo perso di vista; l'audacia con la quale gli avamposti russi penetravano in mezzo alle forze francesi attestate presso Tarutino; le notizie di facili vittorie riportate sui francesi da contadini e partigiani, e l'invidia che esse suscitavano; il sentimento di vendetta che covava nell'animo di ogni soldato fin tanto che i francesi rimanevano a Mosca; infine, e soprattutto, l'oscura consapevolezza, formatasi in ogni animo, che il rapporto di forze era mutato e il maggior potere stava ormai dalla nostra parte. In effetti, il rapporto di forze era mutato, e attaccare, adesso era necessario. E subito, con la stessa immediatezza con la quale, in un orologio, il carillon comincia a battere e a suonare non appena la lancetta ha fatto un giro completo, anche al vertice dell'esercito, in risposta a quell'effettivo mutamento di forze, si registrarono un più intenso agitarsi, uno sfrigolio, un suono di carillon.   
   

   Capitolo III   

   
   L'esercito russo era ai comandi di Kutuzov (con il suo Stato Maggiore) e del sovrano (a Pietroburgo). A Pietroburgo, già prima che vi giungesse la notizia dell'abbandono di Mosca, era stato steso un piano particolareggiato di tutta la guerra, e mandato a Kutuzov perché questi vi si attenesse. Sebbene il piano fosse stato preparato col presupposto che

Questo capitolo in: Inglese Francese Tedesco Avanti