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piacere...» disse il principe Andrej; ma in quello stesso istante si accorse dell'espressione amara che la faccia della sorella aveva assunto a quello scherzo, e se ne pentì. «Sono molto contento, davvero, sono molto contento, mia cara,» aggiunse.   
   «Tuo malgrado Egli ti salverà; ti farà grazia e ti convertirà a Sé, perché in Lui solo sono la verità e la pace,» disse la principessina Mar'ja con voce tremante dall'emozione, reggendo con le due mani, in un gesto solenne, davanti al fratello un'antica immagine ovale del Salvatore, dal volto nero, chiusa in una cornice d'argento e munita di una sottile catena d'argento.   
   Si fece il segno della croce, baciò l'immagine e la porse ad Andrej.   
   «Ti prego, André: per me...»   
   I suoi grandi occhi irraggiavano una luce timida e buona. Quegli occhi illuminavano il suo viso magro e pallido e lo rendevano meraviglioso. Il fratello fece l'atto di prendere l'immagine, ma lei lo fermò. Andrej comprese, si fece il segno della croce e baciò l'immagine. Era commosso e il suo volto esprimeva, al tempo stesso, tenerezza ed ironia.   
   «Merci, mon ami.»   
   Lo baciò sulla fronte e tornò a sedere sul divano. Tacquero.   
   «Dunque, ti dicevo, André: sii buono e generoso come sempre sei stato. Non giudicare severamente Lise; è così cara, così buona, e la sua situazione è molto penosa, adesso.»   
   «Mi sembra di non averti detto nulla, Maša, che ti lasci pensare che io rimproveri qualcosa a mia moglie o abbia a dolermi di lei. Perché continui a ripetermi queste parole?»   
   La principessina Mar'ja arrossì; poi tacque, come se si fosse sentita in colpa.   

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