«Die erste colonne marschirt in questa e quest'altra direzione, ecc., die zweite colonne marschirt in quella e quell'altra direzione, ecc. Tutte queste colonne, sulla carta, arrivavano nel momento stabilito al posto stabilito e annientavano il nemico. Come in ogni piano di battaglia, tutto era magnificamente previsto; e, come capita con ogni piano di battaglia, nemmeno una colonna arrivava al posto giusto nel momento giusto.
Quando l'ordine del giorno fu pronto nel dovuto numero di esemplari, fu fatto venire un ufficiale e spedito da Ermolov con tutti i dettagli delle disposizioni da eseguire. Era un giovane ufficiale della Guardia a cavallo, d'ordinanza presso Kutuzov, che si diresse all'alloggio di Ermolov molto soddisfatto dell'importante incarico affidatogli.
«È uscito,» gli rispose l'attendente di Ermolov.
L'ufficiale della Guardia si recò da un generale che Ermolov andava spesso a trovare.
«No; anche il generale è uscito.»
L'ufficiale della Guardia risalì a cavallo e si recò da un altro.
«No, è uscito.»
«Purché non sia io, poi, a dover rispondere del ritardo! Bella seccatura!» si disse l'ufficiale.
Fece, così, il giro di tutto il campo. Chi diceva d'aver visto Ermolov passare, diretto chissà dove, con altri generali; chi diceva che sicuramente, nel frattempo, era tornato al suo alloggio. L'ufficiale, senza fermarsi neppure per il pranzo, continuò a cercare fino alle sei di sera. Ermolov non c'era in nessun posto, e nessuno sapeva dove fosse. L'ufficiale buttò giù in fretta un boccone nell'alloggio di un amico e galoppò di nuovo verso l'avanguardia di Miloradoviè. Neanche Miloradoviè era in casa, però gli dissero che Miloradoviè era andato al ballo del