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sappiamo con certezza fino a che punto sia il caso di credere alla genialità spiegata da Napoleone in Egitto, dove quaranta secoli contemplarono la sua grandezza, giacché tutte quelle mirabolanti imprese ci son state descritte unicamente dai francesi. Noi non possiamo giudicare con certezza della genialità da lui dimostrata in Austria e in Prussia, giacché dobbiamo attingere ogni testimonianza su ciò ch'egli fece laggiù da fonti francesi e tedesche e, d'altra parte, l'incomprensibile resa di interi corpi d'armata, catturati senza colpo ferire, e di fortezze cadute senza assedio, induce per forza di cose i tedeschi a vedere nella sua genialità l'unica spiegazione della guerra svoltasi in Germania. Ma noi, grazie a Dio, non abbiamo alcun bisogno di esaltare la sua genialità per coprire la nostra vergogna. Abbiam pagato caro per avere il diritto di guardare ai fatti in modo semplice e diretto, e a questo diritto non vorremo certo rinunciare.   
   L'attività di Napoleone a Mosca fu non meno stupefacente e geniale che in qualsiasi altro luogo. Dal momento del suo ingresso a Mosca a quello della sua partenza, ordini su ordini, piani su piani scaturiscono senza posa dalla sua mente. L'assenza degli abitanti, la mancanza di una deputazione, lo stesso incendio di Mosca sembrano non turbarlo. Non perde di vista né il benessere del suo esercito, né le mosse del nemico, né il benessere della popolazione russa, né il controllo degli affari di governo a Parigi, né le prospettive diplomatiche delle imminenti trattative di pace.   
   

   Capitolo IX   

   
   Dal punto di vista militare, subito dopo il suo ingresso a Mosca,

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