Ma la più stupefacente dimostrazione dell'inefficacia degli ordini supremi venne, in quel periodo, dai tentativi compiuti da Napoleone per porre fine ai saccheggi e ripristinare l'ordine pubblico.
Ecco cosa dicevano i rapporti delle autorità militari:
«In città continuano i saccheggi nonostante le disposizioni dirette a stroncarli. L'ordine non è ancora ristabilito e non c'è un solo mercante che eserciti la sua attività in modo legale. Soltanto i vivandieri si permettono di vendere, ma si tratta unicamente di oggetti rubati.»
«La partie de mon arrondissement continue à être en proie au pillage des soldats du 3 corps, qui, non contents d'arracher aux malheureux réfugiés dans des souterrains le peu qui leur reste, ont même la férocité de les blesser à coups de sabre, comme j'en ai vu plusieurs exemples.»
«Rien de nouveau outre que les soldats se permettent de voler et de piller. Le 9 octobre.»
«Le vol et le pillage continuent. Il y a une bande de voleurs dans notre district qu'il faudra arréter par de fortes gardes. Le 11 octobre.»
«L'imperatore è grandemente scontento del fatto che, nonostante l'ingiunzione di por fine al saccheggio, in città non si vede altro che reparti di soldati della Guardia che fanno ritorno al Cremlino carichi di bottino. Nella vecchia Guardia i disordini e il saccheggio si sono ripetuti, più violenti che mai, nella giornata di ieri, la scorsa notte e oggi. Con rincrescimento l'imperatore vede che i soldati scelti assegnati alla protezione della sua persona, quelli che dovrebbero dare esempio di disciplina, spingono invece a tal punto la loro disobbedienza da svaligiare le cantine e i magazzini approntati per l'esercito. Altri si sono abbassati al punto di non obbedire più alle sentinelle e agli ufficiali di guardia, e li ingiuriano e li battono.»