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cauto. Ma è proprio questo silenzio su Dochturov a confermarcene in modo indubbio i meriti.   
   È naturale che un uomo che non capisce il funzionamento di una macchina, vedendola in moto, abbia l'impressione che la parte più importante di questa macchina sia quella scheggia che vi è incidentalmente caduta e, ostacolandone il movimento, vi si dibatte. L'uomo che non conosce la struttura di una macchina non può capire che quel piccolo ingranaggio di trasmissione, che gira senza far rumore, è una delle parti più essenziali del meccanismo, e non quella scheggia che ne guasta e ostacola il funzionamento.   
   Il 10 ottobre, nello stesso giorno in cui Dochturov era a metà strada da Fominskoe e sostava nel villaggio di Aristovo, preparandosi a eseguire alla perfezione l'incarico ricevuto, tutto l'esercito francese, che era giunto nel suo febbrile movimento fino alla posizione tenuta da Murat, con lo scopo apparente di dar battaglia, all'improvviso, senza motivo, deviò a destra sulla nuova strada di Kaluga e cominciò a entrare a Fominskoe dove in precedenza si trovava solo Broussier. In quel momento, oltre al reparto di Dorochov, Dochturov aveva ai suoi ordini i due piccoli reparti di Figner e di Seslavin.La sera dell'11 ottobre Seslavin giunse nel quartier generale di Aristovo con un soldato francese della Guardia fatto prigioniero. Il prigioniero diceva che le truppe che erano entrate in quel giorno a Fominskoe costituivano l'avanguardia di tutta la grande armata, che anche Napoleone era là, che l'intero esercito aveva lasciato Mosca già da cinque giorni. Quella stessa sera un servo giunto da Borovsk raccontò di aver visto entrare in città un'immensa massa di soldati. I cosacchi del reparto di Dochturov riferirono di aver visto la Guardia francese avanzare lungo la strada che portava a Borovsk. Da tutte queste informazioni

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