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risultò evidente che là dove si credeva di trovare una sola divisione, ora si trovava invece tutto l'esercito francese, giuntovi da Mosca seguendo un itinerario inaspettato: la vecchia strada di Kaluga. Dochturov non voleva intraprendere nulla, perché non gli era più chiaro quale fosse il suo dovere. Gli era stato ordinato di attaccare Fominskoe. Ma a Fominskoe prima c'era il solo Broussier, mentre ora c'era tutto l'esercito francese. Ermolov avrebbe voluto agire a suo arbitrio, ma Dochturov insistette che gli era necessario un ordine da Sua Eccellenza Serenissima. Si prese la decisione di inviare un rapporto al quartier generale.   
   Per questo venne scelto un ufficiale molto sveglio, Bolchovitinov, il quale, oltre a portare un rapporto scritto, doveva esporre la situazione a voce. A mezzanotte, ricevuto il plico e le istruzioni verbali, Bolchovitinov partì al galoppo alla volta del quartier generale, accompagnato da un cosacco con i cavalli di ricambio.   
   

   Capitolo XVI   

   
   La notte era buia, tiepida, autunnale. Piovigginava già da quattro giorni. Cambiati due volte i cavalli e percorse al galoppo in un'ora e mezza trenta verste di una strada fangosa e viscida, prima delle due di notte Bolchovitinov era a Letašëvka. Smontato di cavallo nei pressi di un'izba sul cui recinto di rami intrecciati era l'insegna «Quartier Generale», lasciò lì il cavallo ed entrò nell'andito buio.   
   «Il generale di servizio, presto! È importantissimo!» disse a qualcuno che si era alzato e respirava forte nell'oscurità.   
   «Da ieri sera si sente molto male, sono tre notti che non dorme,» bisbigliò la voce premurosa dell'attendente. «Svegliate prima il

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