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bisogno di ordini. Si trasportava legna di scorta per la notte, si impiantavano piccole capanne per gli ufficiali, si facevano bollire le marmitte, si mettevano in ordine fucili e munizioni.   
   La graticciata trascinata fin là dalla settima compagnia venne collocata a semicerchio verso settentrione, puntellata con pali; davanti ad essa venne acceso un fuoco. Suonò la ritirata, si fece l'appello, si cenò e ci si dispose per la notte intorno ai fuochi; chi aggiustava le calzature, chi fumava la pipa, chi, spogliatosi completamente, si cacciava di dosso i pidocchi con l'acqua bollente.   
   

   Capitolo VIII   

   
   Si potrebbe credere che nelle condizioni di durezza inverosimile in cui si trovavano in quel periodo i soldati russi - prive di scarpe invernali, senza pellicce, senza un tetto sopra il capo, in mezzo alla neve, con diciotto gradi sotto zero, senza viveri a sufficienza (non sempre le razioni raggiungevano in tempo l'esercito) - si potrebbe credere che i soldati presentassero lo spettacolo più triste e desolante.   
   Al contrario, in nessun altro momento, neppure nelle migliori condizioni materiali, il nostro esercito ebbe un aspetto più vivace e animato. Questo dipendeva dal fatto che ogni giorno venivano eliminati dall'esercito tutti coloro che incominciavano a deprimersi o a indebolirsi. Gli uomini spezzati nel fisico e moralmente abbattuti erano rimasti già da tempo indietro; restava soltanto il fior fiore delle truppe dal punto di vista fisico e morale.   
   Presso l'ottava compagnia, che aveva innalzato la graticciata a riparo, si era nel frattempo raccolta più gente che altrove. Si erano seduti lì

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