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più chiaramente che usando le parole più precise - diceva a se stesso e a lei e alla principessina Mar'ja che l'amava.   
   «Ma no, è per la sorpresa...» pensò Pierre. Ma non appena volle riprendere la conversazione con la principessina Mar'ja, di nuovo lo sguardo gli corse a Nataša e un rossore ancora più intenso gli coprì il volto e una emozione ancora più forte, fatta di gioia e di paura, gli invase l'anima. Si impappinò e si interruppe a metà del discorso.   
   Pierre non aveva badato a Nataša perché non si aspettava affatto di trovarla lì, e non l'aveva riconosciuta perché il cambiamento avvenuto in lei da quando non l'aveva più vista era enorme. Era dimagrita e impallidita. Ma non era questo a renderla irriconoscibile: non aveva potuto riconoscerla subito, perché su quel viso, nei cui occhi prima risplendeva sempre un segreto sorriso dato dalla gioia di vivere, quando era entrato e l'aveva guardata per la prima volta, non c'era neanche l'ombra di un sorriso; d'erano solo gli occhi, attenti, buoni e mestamente interrogativi.   
   

   Capitolo XVI   

   
   «È venuta a stare per qualche tempo da me,» disse la principessina Mar'ja. «Il conte e la contessa saranno qui a giorni. La contessa è in uno stato spaventoso, ma anche Nataša aveva bisogno di consultare un medico. L'hanno fatta venire con me quasi con la forza.»   
   «Sì, ci sarà una famiglia che non abbia un suo dolore?» disse Pierre rivolgendosi a Nataša. «Sapete certamente che è accaduto nello stesso giorno in cui siamo stati liberati. Io l'ho visto. Che meraviglioso ragazzo era!»   

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