Indice   [800x750]    Website Info


rapidità che aumenta via via che ci si avvicina alla meta.   
   Parigi, la meta finale, è raggiunta. Il governo e l'esercito napoleonico sono distrutti. Lo stesso Napoleone non ha più alcun senso; tutte le sue azioni sono palesemente miserevoli e ripugnanti; ma di nuovo avviene un fatto inspiegabile: gli alleati odiano Napoleone nel quale vedono la causa delle loro sciagure; privato della forza e del potere, smascherato nei suoi delitti e nei suoi inganni, dovrebbe loro apparire quale appariva dieci anni prima e quale apparirà un anno dopo: un bandito fuorilegge. Ma per chissà quale strano caso nessuno lo vede così. La sua parte non è ancora finita. L'uomo che dieci anni prima e un anno dopo era e sarà considerato un bandito fuorilegge viene mandato in esilio in un'isola a due giorni di viaggio dalla Francia, in un'isola che viene lasciata in suo potere, con la sua guardia del corpo e dei milioni, che gli sono versati chissà perché.   
   

   Capitolo IV   

   
   Il movimento dei popoli comincia ad assestarsi entro le sue rive. Le onde del grande movimento sono rifluite e sul mare placato si formano dei cerchi in cui si agitano i diplomatici, immaginando di esser loro la causa del quietarsi del movimento.   
   Ma il mare placato tutto d'un tratto si risolleva. I diplomatici credono di essere stati loro, con i loro contrasti, a causare questo nuovo scuotersi di forze; si aspettano la guerra fra i loro sovrani, la situazione sembra senza via d'uscita. Ma l'ondata, della quale avvertono l'impeto, non viene dalla parte da cui se l'aspettano. È sempre la stessa onda che si solleva dallo stesso punto di partenza: Parigi. Ha luogo

Questo capitolo in: Inglese Francese Tedesco Avanti