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alle domande della contessa, inutili anche per lei e che non interessavano nessuno: se il principe Vasilij fosse invecchiato, se la contessa Mar'ja Alekseevna avesse detto di salutarla, ecc.   
   Questo genere di conversazione, che non interessava nessuno ma che era indispensabile, si protrasse per tutto il tempo del tè. Per il tè tutti i componenti della famiglia si riunivano intorno alla tavola rotonda accanto al samovar, vicino al quale era seduta Sonja. I bambini, le governanti e i precettori avevano già preso il tè e le loro voci echeggiavano dalla attigua stanza dei divani. Nell'ora del tè tutti occupavano i loro posti abituali; Nikolaj si sedeva vicino alla stufa dietro un tavolino dove gli servivano il tè. La vecchia cagna Milka, figlia della prima Milka, con il muso completamente grigio, sul quale spiccavano ancora di più i grandi occhi neri, era sdraiata sulla poltrona accanto a lui. Denisov, con i capelli ricciuti, i baffi e le fedine ormai ingrigiti, con la giubba da generale sbottonata, era seduto vicino alla contessa Mar'ja. Pierre sedeva tra la moglie e la vecchia contessa. Raccontava di cose che - lui lo sapeva - potevano interessare la vecchia e riuscirle comprensibili. Parlava di avvenimenti del bel mondo e di quelle persone che un tempo avevano formato la cerchia dei conoscenti della vecchia contessa, che una volta avevano formato un gruppo a se stante, attivo e vivo, ma che ora, disperse per il mondo, proprio come lei stavano finendo i loro giorni, raccogliendo le ultime spighe di ciò che avevano seminato in vita. Ma solo questi coetanei parevano costituire alla vecchia contessa un mondo veramente serio e reale. Dall'animazione di Pierre Nataša capiva che il suo viaggio era stato interessante, che avrebbe voluto raccontare molte cose, ma che esitava a dirle davanti alla contessa. Denisov, che non essendo membro della famiglia non capiva la circospezione di Pierre e che

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