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guardò.   
   «Dio mio! Che ne sarebbe di noi se lei morisse, come mi viene da pensare quando ha quest'espressione sul viso,» pensò e mettendosi davanti alle immagini, si mise a recitare le preghiere della sera.   
   

   Capitolo XVI   

   
   Nataša, rimasta sola col marito, conversava anche lei come si conversa soltanto tra marito e moglie, cioè comprendendosi e comunicandosi i reciproci pensieri con una straordinaria chiarezza e rapidità, per una via contraria a tutte le regole della logica, senza la mediazione di ragionamenti, sillogismi e deduzioni, in un modo tutto particolare. Nataša era così abituata a parlare con il marito in questo modo, che l'indizio più sicuro che qualcosa non andava tra di loro le proveniva dalla forma logica dei pensieri di Pierre. Quando Pierre cominciava a dimostrare, a parlare in modo ragionevole e pacato e quando lei, lasciandosi trascinare dal suo esempio, cominciava a fare altrettanto, sapeva che la conversazione sarebbe sicuramente sfociata in un litigio.   
   Da quando erano rimasti soli e Nataša gli si era avvicinata pian piano con gli occhi dilatati e felici e tutto ad un tratto stringendogli con gesto rapido la testa, se lo era stretto al seno e aveva detto: «Adesso sei tutto, tutto mio, mio! Non mi scappi!», da quel momento era incominciata quella conversazione contraria a tutte le regole della logica, contraria già solo per il fatto che parlavano contemporaneamente di argomenti completamente diversi. E trattare nello stesso tempo di molte cose non solo non impediva la chiarezza della comprensione, ma al contrario era la più sicura conferma del fatto che si capivano

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