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resto diventa incomprensibile, è la seguente: qual è la forza che muove i popoli? A questa domanda la storia moderna si affanna a risponderci o che Napoleone era molto geniale o che Luigi XIV era molto orgoglioso o che ci sono stati alcuni scrittori che hanno scritto alcuni libri.   
   Tutte cose che possono essere vere, e l'umanità è pronta a convenirne, ma non è questo che essa domanda. Tutto questo potrebbe essere interessante se noi ammettessimo un potere divino, fondato su se stesso e sempre eguale, che governa i popoli attraverso i Napoleoni, i Luigi e gli scrittori, ma noi non ammettiamo un potere del genere, e perciò, prima di parlare dei Napoleoni, dei Luigi e degli scrittori, bisogna dimostrare che esiste un legame tra queste persone e il movimento dei popoli.   
   Se in luogo del potere divino mettiamo un'altra forza, bisogna spiegare in che cosa consiste questa nuova forza, perché proprio in questa forza sta tutto l'interesse della storia.   
   La storia sembra supporre che questa forza si capisca da sé e sia nota a tutti. Ma nonostante tutta la buona volontà di riconoscere questa nuova forza come nota, chi leggerà molte opere storiche involontariamente dubiterà che questa nuova forza, interpretata in modo così diverso dagli stessi storici, sia a tutti perfettamente nota.   
   

   Capitolo II   

   
   Qual è la forza che muove i popoli?   
   Gli scrittori di biografie particolari e gli storici di singoli popoli intendono questa forza come un potere inerente agli eroi e ai dominatori. Secondo le loro descrizioni, gli avvenimenti si verificano esclusivamente per volontà dei Napoleoni o degli Alessandri o, in genere, di quelle

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