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uscì dal corridoio.   
   

   Capitolo IV   

   
   Il reggimento degli ussari di Pavlograd si trovava a due miglia da Braunau. Lo squadrone nel quale prestava servizio come junker Nikolaj Rostov era dislocato nel villaggio tedesco di Saltzeneck. Al comandante dello squadrone, capitano di cavalleria Denisov, noto a tutta la divisione di cavalleria col nome di Vas'ka Denisov, era stato assegnato il migliore alloggio del villaggio. Lo junker Rostov abitava assieme al comandante dello squadrone fin da quando aveva raggiunto il reggimento in Polonia.   
   L'11 ottobre, lo stesso giorno in cui l'intero quartier generale era stato messo in subbuglio dalla notizia della disfatta di Mack, presso il comando dello squadrone la vita di campo procedeva tranquilla come sempre. La mattina di buon'ora Denisov, che per tutta la notte aveva giocato e perduto a carte, non era ancora rientrato, mentre Rostov tornava a cavallo dal foraggiamento. Rostov, in uniforme da junker, si avvicinò all'ingresso; diede una pacca affettuosa sul collo del cavallo, scavalcò la groppa con un gesto agile e giovanile, rimase un istante ritto sulla staffa come se non volesse separarsi dal cavallo; infine saltò a terra e chiamò l'ordinanza.   
   «Ah, Bondarenko, carissimo,» disse all'ussaro che si precipitava verso il suo cavallo. «Fallo muovere, amico,» disse ancora con quella fraterna, allegra affettuosità con la quale i giovani di buon carattere si rivolgono a tutti quando sono felici.   
   «Agli ordini, eccellenza,» rispose il ckochol scuotendo allegramente il capo.   

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