Indice   [800x750]    Website Info


Oltrepassare questa linea fa paura, e nello stesso tempo vorremmo passarla, e si sa che presto o tardi dovremo passarla e sapere cosa c'è di là, dall'altra parte della linea, così com'è inevitabile sapere prima o poi cosa c'è dall'altra parte, al di là della morte. Eppure ora sei forte, sano, allegro, eccitato, e circondato da altri uomini sani, inquieti, eccitati come me,» se pure non lo pensa, sente ogni uomo che si trovi in vista del nemico e questa sensazione dà un'esaltazione speciale, un gioioso nitore d'impressioni a tutto ciò che avviene in quei momenti.   
   Su una collina dalla parte del nemico apparve il fumo di uno sparo e una granata volò sibilando sopra le teste dello squadrone degli ussari. Gli ufficiali che stavano in gruppo si dispersero, raggiungendo i loro posti. Gli ussari cominciarono ad allineare con cura i cavalli. Nello squadrone tutto taceva. Ognuno guardava davanti a sé, verso il nemico e verso il comandante dello squadrone, aspettando gli ordini. Volarono un secondo, un terzo proiettile. Era evidente che il fuoco era diretto contro gli ussari; ma la granata con rapidità costante, volò sopra le teste degli ussari e cadde alle loro spalle. Gli ussari non si volgevano a guardare, ma ogni volta che si udiva il suono di una granata, come a un comando l'intero squadrone, con tutte le sue facce uniformi eppur diverse l'una dall'altra, tratteneva il respiro finché la granata non era passata; si sollevava sulle staffe e poi di nuovo si abbassava. Senza voltare le teste i soldati si sbirciavano a vicenda, scrutando incuriositi l'impressione prodotta sul compagno. Su ogni faccia, da Denisov al trombettiere, attorno alle labbra e al mento era apparso un tratto comune, una ruga che indicava la lotta, l'eccitazione e l'emozione. Il maresciallo d'alloggiamento guardava accigliato i soldati, quasi minacciasse una punizione. Lo junker Mironov si chinava a ogni passaggio di proiettile. Rostov, che era sul

Questo capitolo in: Inglese Francese Tedesco Avanti