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sull'altra sponda del Danubio, con una lettera di Kutuzov che li affidava al senso di umanitą del nemico; sebbene i principali ospedali e le case di Krems, trasformate in lazzaretti, non riuscissero pił a contenere tutti gli ammalati e i feriti; nonostante questo la sosta a Krems e la vittoria su Mortier valsero a rialzare sensibilmente il morale delle truppe. In tutta l'armata e nel quartier generale circolavano le voci pił ottimistiche, anche se non vere, su un preteso avvicinarsi di colonne di rinforzo dalla Russia, su una pretesa vittoria riportata dagli austriaci e sulla ritirata di Bonaparte in preda al panico.   
   Durante la battaglia il principe Andrej si trovava presso il generale austriaco Schmidt, che rimase ucciso nel corso di quell'operazione. Il suo cavallo venne ferito mentre lo stava cavalcando, e lui stesso fu scalfito a una mano da una pallottola. In segno di particolare benevolenza del comandante supremo, il principe Andrej fu poi inviato a recare la notizia della vittoria alla corte austriaca, che aveva gią lasciato Vienna, minacciata dalle truppe francesi, e si trovava a Brünn. La notte stessa della battaglia, emozionato ma non stanco (nonostante la sua complessione apparentemente fragile, il principe Andrej sapeva sopportare la stanchezza fisica meglio degli uomini pił robusti), giunto a cavallo a Krems da Kutuzov, con un rapporto da parte di Dochturov, il principe Andrej fu subito inviato come corriere a Brünn. L'invio in qualitą di corriere oltre che un onore significava un passo importante verso una promozione di grado.   
   La notte era buia, stellata; la strada nereggiava nel bianco della neve che era caduta la vigilia, il giorno della battaglia. Ora riandando alle impressioni della battaglia trascorsa, ora lietamente immaginando l'emozione che avrebbe suscitato con la notizia della vittoria, o

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