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   «Allora, arrivederci Bolkonskij! Arrivederci, principe; e non tardate a pranzo,» dissero varie voci. «Vedrete, vi faremo divertire.»   
   «Cercate di elogiare il più possibile la regolarità con la quale arrivano gli approvvigionamenti e i fogli di marcia, quando parlerete con l'imperatore,» disse Bilibin, accompagnando Bolkonskij fino all'anticamera.   
   «Sarei ben lieto di fare questi elogi; ma per quel che ne so, non ho motivo di farli,» rispose sorridendo Bolkonskij.   
   «Ad ogni modo, in linea generale cercate di parlare il più possibile. La sua passione sono le udienze, ma lui non ama e non sa parlare. Del resto ve ne accorgerete.»   
   

   Capitolo XII   

   
   Nel salone delle udienze, l'imperatore Franz si limitò a scrutare con molta attenzione il principe Andrej che se ne stava in piedi, fra gli ufficiali austriaci, al posto assegnatogli, e gli fece un cenno con la sua lunga testa. Quando l'imperatore si fu ritirato, l'aiutante di campo del giorno avanti partecipò ossequiosamente a Bolkonskij il desiderio dell'imperatore di concedergli udienza. L'imperatore Franz lo ricevette stando in piedi in mezzo alla stanza. Prima che la conversazione cominciasse il principe Andrej fu colpito dal fatto che l'imperatore apparisse imbarazzato, come se non sapesse cosa dire, e fosse arrossito.   
   «Dite, quand'é cominciata la battaglia?» domandò in fretta.   
   Il principe Andrej rispose. A questa domanda seguirono altre domande egualmente semplici. "Kutuzov sta bene! Da quanto tempo ha lasciato Krems?" e così via. Il tono dell'imperatore dava l'impressione che il suo

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