Indice   [800x750]    Website Info


raggiungere al galoppo l'armata, adesso che si trova in pericolo. Ma io lo capisco, mon cher, c'est de l'héroisme.»   
   «Niente affatto,» rispose il principe Andrej.   
   «Ma voi siete un philosophe: dunque siatelo fino in fondo, considerate le cose da un altro punto di vista e vedrete che il vostro dovere, al contrario, è quello di salvaguardare voi stesso. Lasciate queste cose ad altri, a quelli che non sanno fare niente di meglio... Nessuno vi ha ordinato di tornare indietro, né siete stato congedato da qui; di conseguenza, potete restare e partire con noi, dove ci condurrà il nostro infausto destino. Dicono che si vada a Olmütz. Olmütz è una città molto simpatica, ci andremo tranquillamente, con la mia carrozza.»   
   «Smettetela di scherzare, Bilibin,» disse Bolkonskij.   
   «Io vi parlo francamente, vi parlo da amico. Ragionate: per dove e per cosa partite, ora che potreste fermarvi qui? Delle due una (e Bilibin increspò la pelle sopra la tempia sinistra): o non farete in tempo a raggiungere l'armata e la pace sarà conclusa, o vi toccherà la disfatta e la vergogna, con tutta l'armata di Kutuzov.»   
   E Bilibin rilassò la pelle, sentendo che l'alternativa da lui preconizzata era irrefutabile.   
   «Sono cose che non posso giudicare,» rispose freddamente il principe Andrej. «Vado per salvare l'armata,» pensava.   
   «Mon cher, vous êtes un héros,» disse Bilibin.   
   

   Capitolo XIII   

   
   Quella stessa notte, dopo essersi congedato dal ministro della guerra, Bolkonskij partì per raggiungere l'armata, senza sapere dove l'avrebbe

Questo capitolo in: Inglese Francese Tedesco Avanti